Nessuna certezza è il suo secondo singolo di Stabile

Un brano che con elegante disinvoltura scivola sulla polarità che separa una musica di sicuro impatto da un testo che invece racconta le criticità del presente senza indugiare in metafore convenzionali. 
STABILE, all’anagrafe Marco Murgo, nasce a San Giovanni Rotondo (FG) 40 anni fa.
Scrive la prima poesia a nove anni e la prima canzone a tredici.
Dopo aver avuto una varietà inaudita di maestri di chitarra con i quali non è mai riuscito a superare la seconda lezione (di solito con la scusa di un bisogno fisiologico se la dava a gambe di soppiatto per la paura!), a tredici anni impara a suonare la chitarra e la batteria da autodidatta.
Ha la fortuna di crescere accanto ad uno zio cultore musicale e collezionista di vinili che gli impartisce un’educazione musicale eterogenea, che diverrà il pavimento del suo futuro e della sua identità.
Inizia suonando la chitarra e cantando in lingua inglese in piccole band.
Dopo aver ascoltato Bob Dylan un pomeriggio d’estate, si rende conto che la canzone d’autore é la forma di espressione artistica ed esistenziale più consona alla sua indole. Nel corso degli anni scrive centinaia di canzoni ma ne condivide solo poche decine, sempre in bilico tra la costante ricerca di uno stile personale e una insopprimibile vocazione alla riservatezza.
Che bella giornata é stato il suo singolo di debutto ufficiale. Il brano, scritto durante l’isolamento che ha costretto a casa milioni di italiani, ha un titolo chiaramente ironico e allusivo e rappresenta una pagina di diario della vita quotidiana durante la quarantena, uno spaccato nudo, senza filtri, del terremoto esistenziale che l’emergenza ha prodotto nelle abitudini di ognuno di noi.

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